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Tesina ed Erasmus Plus
Buongiorno,
dalle prime indiscrezioni sul programma Erasmus+, sembrerebbe che l’idea di progetto su cui ho iniziato a lavorare da circa due mesi, relativo ai tirocini formativi presso imprese europee per studenti liceali, non sia fattibile. Infatti, l’azione KA1 del nuovo programma prevede la mobilità di studenti dell’istruzione superiore (quindi, Università, Master) e dell’istruzione e formazione professionale (i licei non appartengono all’”istruzione/formazione professionale”, vero?), mentre le scuole di ogni ordine e grado (e, quindi, i Licei) potranno partecipare all’azione KA2 in “partenariato strategico” con altre scuole/enti. Fermo restando che bisognerebbe in ogni caso attendere l’uscita del bando, se ciò fosse confermato, il lavoro fatto svolto finora sarebbe inutile. Vorrei sapere se un eventuale progetto che preveda un partenariato strategico tra due scuole (o più?) (ex Comenius) sarebbe accettato ai fini del Master. In ogni caso, anche dalla lettura di altri bandi, ho notato di avere difficoltà nell’interpretare in maniera inequivocabile quali sono gli enti eleggibili di volta in volta: trovo che siano elencati in maniera troppo generica per un progettista alle prime armi che, inevitabilmente, si chiede se l’ente interessato rientra nelle categorie elencate…Esiste un elenco esaustivo delle varie categorie di enti oppure sarà necessario contattare l’Agenzia competente? Ringraziando anticipatamente,porgo i migliori saluti.
Buongiorno,
prima di scartare l’idea, le consigliamo di attendere. Che alcune tipologie di scuole siano escluse dalla mobilità a vantaggio di altre è alquanto improbabile, e comunque le classificazioni cambiano troppo da paese a paese (si pensi alla distinzione in Finlandia fra Università e Università di “Applied Sciences”, per loro importante, ma non esistente da noi se non in misura molto più blanda fra Università e Politecnici). Quindi meglio aspettare il bando e ragionare direttamente su un testo definitivo e più particolareggiato. Sicuramente un qualsiasi progetto di partenariato strategico (qualcosa di simile ai vecchi grundtvig, comenius, ka3 multilateral) è ben accetto, vista la sua complessità e transnazionalità, ai fini del master. Purtroppo non esiste alcune elenco ufficiale che categorizzi tutti i vari enti in maniera univoca per tutti i bandi diretti (a parte l’ovvia distinzione fra pubblici, privati, PMI-SME, ONG).
Un po’ di pazienza e, all’uscita del bando, sicuramente tutto sarà più chiaro.
Termini di presentazione del progetto
Buongiorno,
ho frequentato il Master in Europrogettazione che si è tenuto a luglio presso il Vs Centro.
Il termine per la consegna del progetto è stabilito entro sei mesi dalla data di conclusione del corso, quindi 5 gennaio 2014, salvo proroga su richiesta motivata.
Personalmente ho dedicato molto tempo all’approfondimento di politiche e programmi e purtroppo, ad oggi non ho ancora iniziato la stesura del progetto, anche perché, il fatto di essere in un momento di transizione tra vecchia e nuova programmazione rende ancora più ostico perfino l’individuazione del settore a cui fare riferimento.
Volevo sapere se fosse possibile ricevere da Voi dei suggerimenti di “orientamento” e soprattutto se è possibile prorogare il termine di consegna di altri sei mesi, nella speranza di poter portare a Venezia una bozza di progetto già a dicembre, in occasione del corso di gestione che frequenterò (vorrei infatti approfittare dei giorni di corso per incontrarVi di persona, se possibile).
Cordiali saluti
Roberta
Cara Roberta,
sono molti i corsisti di quest’anno che ci pongono lo stesso quesito. Visto che tutti noi ci venivamo a trovare in un momento di transizione fra vecchia e nuova programmazione, è più che naturale che si voglia aspettare l’uscita dei nuovi bandi per esercitarsi direttamente su questi ultimi. Non vi sono problemi quindi nell’ottenere altri sei mesi di tempo. Inoltre, ci venga pure a trovare durante il Master di novembre o la Scuola di Gestione di Dicembre, oppure, se non può in queste date, contatti l’helpdesk per altre possibilità d’incontro con i docenti.
Info conseguimento titolo Master e consegna Project Work
Buongiorno,
sono uno studente che ha seguito la fase d’aula del Master in Europrogettazione durante la sessione estiva (Luglio 2013).
Contatto il Centro per avere conferma della possibilita’ di presentare il progetto per il conseguimento del Master dopo l’uscita delle prime call 2014-2015.
Attualmente sto svolgendo un tirocinio in Commissione Europea a Bruxelles, nel Gabinetto del Commissario Antonio Tajani (DG ENTR) e sono stato coinvolto nel dossier relativo al nuovo programma COSME.
Tanto premesso, sarei interessato a presentare un progetto in tale ambito, dopo l’uscita delle prime call del programma.
Attendo una vostra cortese risposta,
Cordiali saluti
Luca
Buongiorno,
il programma COSME, come sa, è una delle novità del prossimo periodo di programmazione ormai di fatto in partenza. Sicuramente un project work nell’ambito di questo programma, alla prima call disponibile, andrà più che bene. Vista l’eterogeneità del programma, che prevede un gran numero di strumenti, l’importante è che venga selezionato un bando che preveda un partenariato transnazionale e riguardi dei grants.
Restiamo a disposizione come sempre.
Promotion and Marketing of Accessible Tourism
Buongiorno,
Posso porre alcune domande tecniche in merito al bando in oggetto?
Poiché abbiamo costituito la rete formata da 3 villaggi turistici, da un’agenzia e da 3 comuni, vorrei sapere gentilmente se:
1. I partner indicati dovrebbero comunque avere già dimostrata esperienza nel campo del turismo accessibile? Oppure possono presentare domanda per migliorare in tal senso attraverso la realizzazione di nuovi pacchetti ad hoc accessibili?
2.l adesione degli enti pubblici :e’ sufficiente una delibera indirizzata al capofila del progetto?
3.la quota di cofinanziamento richiesta può essere rappresentata dal personale quota parte attualmente in essere nell organigramma aziendale?
4.l eventuale indicazione del reddito che di genererà dalla vendita dei pacchetti come verrà trattato ai fini della composizione del budget!?
5.infine eventuali associazioni interessate non come partner dove è possibile inserirle?potranno effettuare attività?
Grazie
Alessandro e Gabriele
Buongiorno,
come facciamo sempre, invitiamo caldamente a leggere con attenzione il bando e i suoi allegati, in quanto le risposte alle vostre domande sono tutte chiaramente esposte nel bando stesso. Inoltre, in caso di dubbi, c’è sempre la possibilità, per i bandi aperti, di rivolgere quesiti direttamente all’unità e o all’agenzia della Commissione che si occupa della call e del relativo helpdesk.
Comunque, ecco in breve le risposte, ma si tenga a mente che queste non costituiscono una risposta ufficiale della CE e che risposte ufficiali possono esser ricevute soltanto dagli organi preposti.
1) non è specificato che sia necessario aver già esperienza nel turismo accessibile, e anzi alcune attività giudicate necessarie fanno intendere che questo sia un campo verso il quale muoversi grazie alla call stessa:
“In the implementation phase, special attention will be dedicated to training of staff, provision of adequate skills and dissemination of guidance/support tools, to ensure a consistent level of accessibility and quality.”
2) è sufficiente, purché riporti il titolo del progetto, la call e il nome del capofila, ma occorrerà controllare che non ci siano nella modulistica documenti e dichiarazioni da far firmare dai partner.
3) in parte sì, solo per il personale del pubblico ci sono restrizioni aggiuntive.
Riportiamo i passi del bando che chiariscono questo aspetto:
“the costs of personnel working under an employment contract with the beneficiary or an equivalent appointing act and assigned to the action, comprising actual salaries plus social security contributions and other statutory costs included in the remuneration, provided that these costs are in line with the beneficiary’s usual policy on remuneration.”
“salary costs of the personnel of national administrations to the extent that they relate to the cost of activities which the relevant public authority would not carry out if the project concerned were not undertaken.”
4) il gettito dei pacchetti turistici durante la gestione del progetto verr trattato nel seguente modo, scritto chiaramente nel bando, sezione 4.1.
Non-profit rule
EU grant may not have the purpose or effect of producing a profit within the framework of the action of the work programme of the beneficiary.
Where a profit is made, the Commission is entitled to recover the percentage of the profit corresponding to the EU contribution to the eligible costs actually incurred. For this purpose, profit shall be defined as a surplus of the receipts over the eligible costs incurred, when the request for payment of the balance is made.
5)
Partner associati sono in genere bene accolti, ma le loro spese non sono eleggibili, né contano nel numero minimo di partner necessari. Essi comunque costituiscono un valore aggiunto, soprattutto in quanto utenti target, potenziali disseminatori e moltiplicatori, ecc. Nella modulistica è in genere presente una sezione dove elencarli (esempio: ultima pagina del modulo B dei vecchi multilateral LLP) , ma non sempre esplicitata. Se non esiste una sezione specifica, utilizzare quella relativa alla descrzione del partenariato, specificando che si tratta di associated partners non inclusi nel bilancio.
Consigli iniziali
Carissimi,
mi rivolgo direttamente a Voi dell’Helpdesk per avere un aiuto per riuscire a COMINCIARE il progetto per conseguire il Master: ebbene sì, pur avendo frequentato la fase d’aula di luglio, non sono ancora riuscita ad iniziare il progetto né, tantomeno, ad idearlo!!! Questa per me è la fase più difficile perché, a differenza della quasi totalità dei miei colleghi di corso che avevano un ente di appartenenza alle spalle, magari già con un’idea di progetto da realizzare, io ho partecipato a titolo personale al fine di darmi un’altra possibilità lavorativa (in questi giorni, infatti, sto chiudendo la mia ditta individuale che non ha resistito a questo lungo periodo di crisi!!!). Ho una laurea in economia, ma già durante il corso mi sono resa conto che si tratta di un titolo troppo trasversale per poter IDEARE un progetto innovativo in un settore particolare di interesse europeo e, a dire il vero, mi sento più adatta alla fase di rendicontazione (infatti, frequenterò anche il corso in gestione previsto a dicembre). Nonostante ciò, ho trascorso l’estate a cercare qualche ente pubblico/privato interessato ad implementare un progetto europeo, con scarsissimi risultati, mi sono messa a disposizione dei miei colleghi per partecipare alla stesura del loro progetto (sono molto amareggiata a riguardo poiché, a parte una ragazza, nessuno mi ha risposto, neanche per dirmi “no, ci dispiace” o “ciao”) e a settembre, non avendo ottenuto nessun risultato, ho iniziato a lavorare insieme a mio marito, consulente della [.........] , ad un’idea di progetto nel campo dell’Intelligent Energy Europe ma, dopo qualche settimana, abbiamo scoperto che un progetto simile era già stato finanziato!!! Così mi ritrovo ai primi di ottobre, non ho ancora iniziato e temo di non farcela con la tempistica di consegna del progetto! Tuttavia, negli ultimi tre giorni si sono verificate due novità che mi hanno ridato un po’ di speranza:
1) l’idea di progetto nel campo dell’Intelligent Energy Europe è stata rimodulata: ora sembra molto interessante ed apparentemente finanziabile (in base al vecchio programma!); inoltre, ci sarebbe anche una Società interessata a partecipare.
2) mi ha ricontattata la professoressa di lingue di un liceo pedagogico interessata all’alternanza scuola-lavoro in chiave europea (vecchio programma Leonardo, azione mobilità).
Al fine di effettuare la scelta giusta per il conseguimento del Master, a cui tengo tanto, vorrei sapere se:
1)il progetto IEE è considerato troppo ambizioso e lungo per una progettista alla sua prima esperienza ed è quindi sconsigliabile; in caso contrario, fino a che punto potrei contare sul vostro aiuto;
2) un progetto di mobilità transazionale rivolto a studenti di scuole superiori verrebbe accettato ai fini del conseguimento del Master;
3) nel caso non dovessero andare bene nessuno dei 2 progetti sopra citati, la possibilità di svolgere un’esercitazione con un tema da voi assegnato;
4)in ogni caso dovrei lavorare sui vecchi bandi;
4)il progetto deve essere scritto necessariamente in inglese;
5)abitando in Abruzzo e prevedendo di venire a Venezia solo per il corso di dicembre, vorrei sapere se siete raggiungibili anche via Skype per un contatto più immediato e per un eventuale controllo sull’andamento del progetto.
Per il momento non ho altre domande e Le chiedo scusa per essere stata troppo prolissa. Confido nella Vostra comprensione e Vi ringrazio anticipatamente per la disponibilità che vorrete dimostrare nel leggere e rispondere alle mie domande. Vi auguro buon lavoro e a presto, Daniela
Gentile Daniela,
quella dell’europrogettazione non è certamente una strada facile, e soprattutto è il primo passo ad essere il più impegnativo. C’è anche da dire, tuttavia, che una volta compiuto, il tasso di successo che abbiamo registrato nella prima candidatura dei nostri corsisti è incredibilmente alto. Che sia la fortuna del principiante, che sia più probabilmente l’effetto di un lavoro veramente sentito sulla pelle, sta di fatto che il primo progetto, una volta superate le difficoltà, una volta sottoposto, è anche quello con il più grande tasso di successo. Per un incontro, la nostra sede di Venezia è sempre aperta, e basta chiedere un appuntamento via helpdesk. Le scriveremo in privato dandole anche altre opportunità visti i Suoi problemi logistici.
La Scuola di Gestione è più adatta a chi ha esperienza di progetti approvati e si prepara a gestirne uno, piuttosto che a chi non ne ha ancora avuto uno. Tuttavia, visto il Suo interesse in materia, sicuramente potrà trarne giovamento.
Quanto ai programmi che cita, una prima precisazione è necessaria. Trovandoci a metà del guado fra vecchia e nuova programmazione, abbiamo adottato la decisione di estendere a tutti i corsisti del 2013 una proroga fino all’uscita delle prime call 2014-2015 (che usciranno a giorni o a settimane) , quindi non c’è fretta, né tanto meno motivo di esercitarsi sul vecchio. In particolare le consigliamo di lasciar stare l’Intelligent Energy, in quanto il programma non esiste più, ed è stato fatto confluire in Horizon 2020, ed è probabile che avrà una caratteristica di complessità tale da scoraggiare progettisti alle prime armi, ma anche partenariati non solidi ed all’altezza. Al contrario Erasmus for All (che rimpiazza il vecchio LLP) , e in particolare le azioni rivolte alle scuole, potrebbe essere un ottimo sbocco. L’importante è che non si tratti soltanto di visite e di qualcosa assimilabile a un gemellaggio o gioventù, troppo semplici come esercizi, ma che coinvolgano un vero partenariato europeo, abbiamo un considerevole valore aggiunto e una logica di progetto finalizzata ad un obiettivo ben definito.
a risentirci a presto
Helpdesk
Informazioni su LIFE 2014-2020
Giorgia
LIFE 20014-2020
Buongiorno.
Sono una dei partecipanti all’edizione del master in europrogettazione di luglio.
Studiando la proposta per il programma LIFE 2014-2020 ho incontrato diversi riferimenti ai cosiddetti “progetti integrati”. Non mi è molto chiaro cosa si intenda con questa espressione: si tratta di progetti che possono essere co-finanziati da più programmi o progetti i cui risultati sono riferibili a più programmi? E, nel secondo caso, le azioni che portano al raggiungimento di obiettivi che non appartengono direttamente a LIFE vengono escluse dal finanziamento?
Un’altra domanda: dove posso trovare informazioni sullo stato della proposta per LIFE 2014-2020 (es quando sarà approvata, quando usciranno i primi bandi, cosa cambierà tra la proposta ed il programma vero e proprio…)?
E’ possibile per una ONLUS priva di personalità giuridica partecipare ad un progetto LIFE, come capofila o eventualmente solo come partner?
Spero di ricevere presto una vostra risposta.
Grazie e buona giornata,
Buongiorno!
Le ultime e più aggiornate informazioni sul programma LIFE 2014-2020 possono essere trovate, ovviamente, sulla pagina del programma: http://ec.europa.eu/environment/life/about/beyond2013.htm#proposal
Tutte le novità, informazioni sulle date di uscita dei primi bandi, ecc., vanno cercate sulla pagina ufficiale del programma. Se rispetteranno quanto fatto negli ultimi anni, è ipotizzabile l’uscita del bando per fine inverno-inizio primavera 2014.
Benché siano stati pubblicati esempi di programmi integrati all’interno delle pubblicazioni LIFE, la loro struttura appare certamente complessa e non è ancora ben chiaro come questi verranno attuati in pratica. Essendo destinati a integrarsi, appunto, con la programmazione nazionale e regionale dei Fondi Strutturali da una parte, e alla PAC e ai fondi sulla Ricerca dall’altro. Probabilmente, visti altri esempi simili in passato, osserveremo delle forti sperequazioni dell’adozione di questo strumento nelle varie regioni europee, con il rischio che alcune lo ignorino del tutto. Si tratterà comunque di programmi ambiziosi, con un forte coinvolgimento della Commissione (Ricerca) o delle Regioni-Stati Membri (Fondi strutturali) nella gestione e programmazione. I programmi Integrati chiameranno alla coerenza e all’integrazione dei fondi in aree contigue e complementari, e richiederanno soprattutto un grande sforzo di programmazione, prima ancora che di progettazione. I Fondi, benché integrati, saranno comunque nettamente distinti: Life continuerà a finanziare solo la sezione LIFE, mentre quelle complementari, di appoggio, di replicazione, di sviluppo, dovrebbero essere coperte dagli altri fondi. Quindi gli altri aspetti non verranno esclusi dal finanziamento, ma coperti da altri fondi, ma spesso applicati da altri soggetti. Diciamo che al momento i primi a preoccuparsi dei Progetti Integrati saranno tutti coloro impegnati nella programmazione dei fondi strutturali 2014-2020 che dovranno prevederne e renderne attuabile l’applicazione. Quindi, in risposta alla sua domanda, ci preme osservare che i programmi integrati non devono essere presi come una giustificazione ad uscire dal seminato del LIFE ammettendo finanziamenti di azioni non eleggibili a LIFE, ma il contrario: evitare che progetti LIFE dall’alta potenzialità rimangano isolati e non integrati con le altre programmazioni potenzialmente in grado di completarne e moltiplicarne gli impatti.
Quanto ai ruoli da capofila e partner, bisogna ricordarsi che il capofila deve essere in grado di provvedere adeguate garanzie finanziarie, che in un programma come LIFE non sono certo di modeste dimensioni. Sui dubbi di eleggibilità di questo o quell’istituzione, nella galassia delle ONLUS, consigliamo sempre una richiesta esplicita all’help desk del programma quando la Call è attiva. In ogni caso, sicuramente una tale figura è poco o per nulla adatta a ricoprire il ruolo di capofila, mentre ONLUS che siano ONG riconosciute hanno avuto in passato e avranno in futuro una importante funzione in diversi progetti LIFE.
Prospetto difficoltà redazionale
Cinzia – Davide – Simona
Una scala nelle difficoltà dei programmi
Buongiorno.
Ci sono criteri di massima per definire la difficoltà redazionale di un programma – e ovviamente dei bandi ad esso connessi – piuttosto che un altro (ad esempio LLP rispetto Grundtvig…)?
Perché ci sarebbe molto utile un prospetto suddiviso in difficoltà bassa/medio/alta per capire su cosa orientarsi o meno in questa fase iniziale.
Ad esempio avevate detto che Life è complesso mentre i gemellaggi sono considerati estremamente facili…
In attesa di un gentile riscontro porgiamo cordiali saluti.
Gentili corsisti,
in una fase in cui assistiamo al passaggio fra una programmazione e l’altra, con il varo dei programmi 2014-2020, non possiamo certo stilare una classifica relativa alla “difficoltà” che si incontra nella redazione di progetti afferenti a programmi che hanno ora subito forti rimodulazioni, semplificazioni e fusioni.
In linea di massima, tuttavia, è ovvio che progetti di piccola scala come i gemellaggi, o molti progetti gioventù, così come i più piccoli progetti di mobilità (come il vecchio Leonardo PLM) sono da considerare assai più abbordabili per un progettista alle prime armi.
Quando passiamo dalle mobilità e gemellaggi a dei progetti di rete, con partenariati transnazionali complessi e/o incentrati su temi innovativi, la difficoltà cresce radicalmente, fino a toccare la massima complessità nei grandi programmi di cooperazione territoriale, EuropeAid e di Ricerca. E’ intuitivo che più cresca il budget, più mediamente crescerà la difficoltà, ma non si tratta assolutamente del solo criterio attraverso il quale orientarsi.
Le domande che dovrete porvi sono:
1) il bilancio tipo del progetto, supera i 25.000 euro circa ? al di sotto, un progetto non sarà mai complesso.
2) il bilancio del progetto-tipo è basato su quote forfetarie rispondenti al numero delle mobilità? se sì, il progetto non sarà molto complesso.
3) il progetto ha per oggetto solo la mobilità di giovani e/o lavoratori? Questo è spesso un altro indice di non eccessiva difficoltà.
Elementi che invece vi faranno pensare a una maggiore complessità sono:
1) budget superiore ai 50-75.000 euro, non forfetario
2) logica di progetto incentrata su buone prassi e/o azioni innovative da studiare, integrare, trasferire, disseminare
3) metodi da sviluppare, testare, riformulare, disseminare
Di ancora maggiore complessità saranno indicatori elementi come (a puro titolo di esempio):
1) ricerca scientifica e tecnologica, dimostrazione
2) mainstreaming, sostegno e attuazione di politiche transnazionali
3) progetti finalizzati alla penetrazione del mercato da parte di nuovi prodotti e tecnologie innovativi in linea con determinate politiche e priorità
4) progetti di cooperazione in Paesi Terzi
Parlare di LLP (che tra l’altro ora viene sostituito dal nuovo programma quadro 2014-2020) in relazione al LIFE è troppo generico.
Mentre il programma LIFE, pur diviso in sottoprogrammi, appare omogeneo nella sua media difficoltà, nel vecchio LLP andavamo dal quasi banale approccio per una visita preparatoria da un migliaio di euro, a un “facile” (ma nulla è scontato e la concorrenza è tanta!) Leonardo PLM, a un già più complesso Partnership, fino ai complessi progetti multilateral (Comenius, Grundtvig, KA3, ecc. ) di difficoltà spesso paragonabile ad un LIFE.
Il quadro potrebbe estendersi di molto, ma speriamo di aver reso l’idea.
Programma Gioventù – allargamento delle attività a partners paganti
Nicola e Sara
Programma Gioventù – allargamento delle attività a partners paganti
Gentile VIU inviamo un piccolo progetto Youth in Action a cui stiamo lavorando non solo per conseguire il master, ma anche provare ad ottenere un finanziamento dall’agenzia nazionale. Oltre ad avere un riscontro su quanto fin ora scritto avrei alcune domande da fare in merito alla possibilità di avviare dei servizi per le scuole a partire da tale progetto. Sappiamo che i soggetti coinvolti nel progetto dovrebbero poter parteciparci gratis, ma allo stesso tempo con questo progetto intendiamo avviare dei servizi come psicologi nelle scuole. Perciò vorremmo saper se:
1) Dato che abbiamo stabilito che 2 classi saranno coinvolte, se volessi coinvolgerne una terza potrebbe essere a pagamento?
2) Il progetto finisce a gennaio. Da febbraio in poi potrei far pagare alle scuole partecipanti il servizio?
3) Non sappiamo ancora con precisione quali saranno le due scuole che coinvolgeremo, ma abbiamo dichiarato che al momento diamo in attesa di una risposta da parte di diverse scuole di un municipio specifico di Roma. Questa è una limitazione? Dovrei sapere con precisione quali istituti scolastici aderiranno? Dovrei allegare anche delle lettere di intenti delle scuole? Aspettando un riscontro su quanto fin ora scritto e sulle domande fatte porgiamo cordiali saluti.
Buongiorno. grazie per la domanda. Purtroppo dobbiamo comunicarle che il lavoro, pur bene impostato, non è adatto al conseguimento del Master perché avete scelto un progetto con un solo proponente, senza partenariato internazionale né valore aggiunto europeo, e ciò non permetterebbe al nostro comitato di valutazione un adeguato esame del livello di competenze da Lei acquisito durante il master e nel periodo di lavoro successivo. Non significa che da noi si possano accettare solo progetti di grandi dimensioni (piccoli progetti gioventù sono comunemente accettati), ma quando alla dimensione minima si aggiunge l’assenza di partenariato e un qualunque elemento che aggiunga una dimensione europea, non possiamo accettarlo, anche se si tratta di un bando diretto comunitario. In ogni caso il progetto è bene impostato (anche se non giudichiamo sul contenuto, ma solo sulla forma), e cogliamo l’occasione anche per rispondere ai quesiti da Lei posti.
1) No, non è possibile far pagare ad una scuola il servizio da voi svolto con il progetto, anche se si aggiungesse come terza scuola dopo due scuole partner. Ogni entrata in un progetto comunitario diretto dovrebbe diminuire di un importo corrispondente il finanziamento comunitario richiesto.
2) Dopo la chiusura del progetto, è invece possibile far pagare il servizio, purché le due cose non siano in alcun modo collegate. In pratica il progetto deve essere chiuso e tutti gli obblighi assolti. Solo dopo, se il partner decidesse di continuare a usufruire di quella che cessa di essere una attività di progetto e diviene un servizio, allora si potrebbero prendere accordi economici indipendenti dal progetto, ma non ci può essere nessun obbligo nel farlo. Le due cose vanno tenute ben distinte.
3) E’ sempre meglio precisare quali siano i soggetti coinvolti, in quanto dà un’idea della dimensione e qualità dell’azione. In ogni caso in progetti di Gioventù in azione di solito le scuole sono coinvolte come partner, e quindi vengono indicate.
Due o tre domande per un progetto nel programma Justice
Elena
Due o tre domande per un progetto nel programma Justice
Gentilissimi, sono Elena corsista del master VIU, mi sono concentrata, grazie alla struttura dove lavoro, sul Criminal Justice, aperto in questo periodo ed ho un po’ di domande perché non riesco a capire due cose del bando e del programma, sicuramente voi potete aiutarmi. Ho già fatto una ricerca del partenariato, che sarà internazionale e composto prevalentemente da Operatori di settore, con l’obiettivo di formalizzare le procedure operative e scambiare buone prassi sull’aumento delle persone in accesso a misura alternativa. Per il partenariato italiano, sarà un’implementazione di una sperimentazione regionale lombarda in atto da due anni, e con lo scambio di buone prassi europee vorremmo arrivare alla sistematizzazione. Abbiamo già coinvolto anche partner istituzionali, che sarebbero partner associati, giusto? Ovvero non avranno in gestione Budget, penso al tribunale di sorveglianza di […].
Ma ora le due domande:
1) Posso prevedere azioni trasversali su due progetti? Mi spiego: L’associazione […], con cui abbiamo diversi rapporti, ha già un Justice in corso e potrebbe ripresentare quest’anno su un progetto di osservatorio, a noi questo approccio non interessa essendo molto più legati alla procedura da sistematizzare che sulla raccolta dati, però ci piacerebbe instaurare un legame fra i progetti in corso, com’è possibile? Io ho pensato:
- Partner associati
- Esperti sulle metodologie di monitoraggio (costo che imputo al capofila che lo gestisce)
- Con Azioni trasversali sui due progetti, è possibile? (mi è capitato in un TOI, ma non saprei come segnalarlo nella stesura)
2) Le azioni previste dal Justice sono prevalentemente studi, eventi, conferenze… c’è una priorità specifica relativa alla creazione di network e una sulle condizioni detentive che contiene una priorità specifica sulle misure alternative. Ovviamente a livello di contenuti la “nostra” riguarda le MA, mi chiedevo se quindi questo escluda progetti sulle buone pratiche.
Sostanzialmente le azioni previste sono una parte preliminare di allineamento e comparazione delle prassi sulle misure alternative nei diversi paesi, e una successiva delimitazione degli assi di intervento per l’accesso e il [segue descrizione tecnica del progetto]
Sono stata un po’ lunga, ma spero di esser stata sufficientemente chiara, grazie e buona giornata.
Buongiorno.
Premettiamo che la finalità di questo helpdesk è di chiarire dubbi su aspetti generali riguardo alla progettazione, passiamo alle risposte, ove possibile, alle sue domande:
1) Partner associati: come avrà letto nella guida partecipano al progetto, non ricevono cofinanziamento e non appaiono nel bilancio (a meno che non abbiano scelto di dare un contributo). Le spese da loro sostenute non sono eleggibili. Non esiste rapporto contrattuale tra la Commissione e i partner associati, ma devono comunque firmare il partner declaration form. Il loro inserimento, come da Lei individuato, è comunque positivo per il progetto.
2) Azioni trasversali su due progetti: è cosa non insolita che ci siano legami fra due o più progetti approvati. La questione è delicata in quanto non possono esserci azioni comuni al punto da ingenerare una confusione e una possibile sovrapposizione nei costi. Ciò che i regolamenti vogliono evitare è il doppio finanziamento, dove la stessa azione viene imputata illecitamente a due progetti con conseguente doppio finanziamento. Per evitare ciò va data la massima pubblicità al rapporto fra i due progetti (anche all’interno del formulario, sia nei workstream riguardati, sia nelle azioni di comunicazione e nella presentazione della partnership), ma le azioni vanno distinte, e non possono essere semplicemente comuni. Un progetto può benissimo finanziare i viaggi e la visita di parte del proprio staff ad un evento dell’altro progetto, purché ci sia chiarezza nell’imputazione dei costi. Un evento può essere realizzato in comune distinguendo giorni a carico dell’uno o dell’altro, ecc. Sta al progettista garantire la massima trasparenza.
Sulla possibile esclusione delle buone pratiche , la richiesta va fatta all’help desk del programma.
Anche sulle azioni sperimentali la domanda va fatta all’helpdesk del programma. Possiamo comunque consigliarle una ricognizione sui progetti approvati negli ultimi anni, identificando il numero di anni di durata, l’entità del bilancio (visto che esiste solo un minimo, e non un massimo richiedibile) e la presenza o meno di azioni sperimentali. Considerando quanto queste tendano ad avere un peso considerevole sui progetti, in genere sono da sconsigliare se non assolutamente indispensabili.
Obiettivi e Quadro Logico per Cultura 2007-2013
Paolo
Obiettivi e Quadro Logico per Cultura 2007-2013
Buongiorno, ho partecipato all’ultima edizione del “Master in Europrogettazione” in VIU. Vi allego il Quadro Logico della progetto che sto elaborando per una vostra verifica di metà percorso prima che Vi sottoponga lo stesso progetto completo per il giudizio finale. Si tratta di un Programma Cultura 2007-2013 settore 1.3.5 progetti di cooperazione con i paesi terzi. […]. Specifico inoltre che gli obbiettivi generali del Logical Framework sono riferiti esclusivamente al Programma Cultura 2007-2013 e non al nuovo programma Creative Europe. [segue descrizione del contenuto artistico del progetto]. La mostra itinerante verrà organizzata da tre musei e dall’ Associazione Nazionale Alpini che ha tre sezioni distinte con propria personalità giuridica nelle tre città canadesi prima indicate. Gli altri obbiettivi specifici del progetto che ne conseguono sono: 1) l’organizzazione congiunta di mostre transnazionali di tre o più partner europei; 2) lo scambio di materiale storico e audio-visivi; 3) la mobilità di operatori culturali; 4) il trasferimento di materiale storico e/o culturale. Vi ringrazio anticipatamente per i preziosi suggerimenti che mi darete e porgo i più cordiali saluti.
Caro Paolo, Il Quadro Logico da Lei Inviato , soprattutto per quanto riguarda le realizzazione, i risultati e l’obiettivo specifico, con i corrispondenti indicatori e fonti di verifica, nonché presupposti e precondizioni, appare ottimamente impostato L’idea è quanto mai ben dettagliata e sicuramente valida. Un unico appunto che però potrebbe rivelarsi critico: ha notato che relativamente alle spese eleggibili, solo il 15% al massimo possono aver luogo in Paesi Terzi? Di solito la maggior parte dei costi devono essere sostenuti in Europa, mentre il Suo progetto ci appare troppo sbilanciato verso attività puramente da tenersi fuori Europa. Se così non è, e tali costi non superano il 15%, può lasciare tutto così com’è.